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Numero 13



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Intervista al mese di dicembre

Buonasera cari lettori, e benvenuti al consueto appuntamento con l’intervista. Anche oggi abbiamo un ospite davvero speciale e mai apparso prima di fronte al grande (si fa per dire) pubblico. Siore e siori, per la prima volta sui monitor di tutto il mondo ecco a voi (pausa) il mese di Dicembre. Un bell'applauso, grazie.

Caro dicembre, siamo molto fieri di averla qui. Lei è la vera superstar fra i mesi: il mese delle feste, di gesù bambino, del cenone e di babbo natale: tutti le vogliono bene. In confronto a lei marzo è un poveretto. Complimenti

Confuso, la supplico, mi aiuti. Non ne posso più.

Che le succede, dottor Dicembre? Si sente male?

Sì, io soffro. Voi umani parlate di me solo e sempre per via del natale, alla peggio del capodanno, se ne rende conto? Io sono stufo, ha capito? Stufo!

Suvvia, caro Dicembre, non esageriamo.

Ma sì, le dico! Lei ha mai provato a organizzare a dicembre qualcosa – qualsiasi cosa - che non abbia a che fare col natale o col sansilvestro? E' impossibile. Le risponderanno sempre: rimandiamo a dopo le feste, ne parliamo a gennaio, cose così. Ora, io posso capire la sera del venticinque e quella del trentuno, per carità. Ma negli altri 29 giorni, cosa cazzo avete da fare, si può sapere? Prepararvi spiritualmente all'avvento del messia?

Bè, pare di sì.

E a me così non sta bene, porcamiseria! Dal 15 in avanti, di quelle meste riunioncine natalizie per scambiarsi i regali se ne fanno a iosa. Una al giorno! Giovedì lo stappo di spumante coi colleghi, venerdì il pandoro con gli amici, sabato il taglio del torrone coi vicini di pianerottolo, domenica lo scambio di auguri in pizzeria con i compagni di scuola... E che palle!

D’accordo, signor Dicembre, ma veniamo al dunque: lei cosa propone?

La fine di questa baracconata. Voglio, anzi e-s-i-g-o, di essere un mese NORMALE, con una vita normale, vissuto da gente normale. E lo voglio subito, adesso.

Avanti, caro Dicembre, smetta di piangere. Guardi che c’è chi sta peggio, pensi all’Agosto.

E se le mie richieste non verranno accettate, mi farò esplodere in questo studio!

Oddìo ma questo è impazzito! Guardate, sotto il cappotto, è imbottito di petardi e mortaretti!

E non sono neppure a norma, pensi. Chiedo formalmente che le festività natalizie vengano spostate in un altro mese. Che ne so, a Febbraio, a Luglio, quando volete.

Presto, tiratori scelti, abbattetelo prima che possa nuocere. Ecco, bravi, così. Amici lettori, perdonateci, come vedete la puntata deve finire qui, al nostro ospite ha dato di volta il cervello. Ci vediamo presto con una nuova intervista. Scusate ancora.
Arrivederci, sigla. 

di personalità confusa
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